Ti prendo e ti porto via - Niccolo' Ammaniti

C'ho messo un po ma stanotte l'ho finito, anzi stanotte ho fatto gli straordinari, 50 pagina prima di prendere sonno, che per me che ne leggo 2 alla volta, sono un infinità.
Non vi dirò di preciso che parla, ance perché fino a un centinaio di pagine dalla fine non si capisce molto, è un intreccio di personaggi, alcuni principali e altri solo di passaggio, due i particolare sono i protagonisti il piccolo Pietro, bimbo di 12 anni, molto timido (che mi ricorda un pò me a quell'età) e Graziano Biglia, playboy e chitarrista da villaggi vacanza.
Due personaggi incastrati dalle loro disavventure, sfortune e amori.
Le loro storie si incrociano con flashback sempre più distanti fino a diventare uno scambio continuo e vicino.
Inizialmente ero anche molto tentanto di abbandonarne la lettura, ma man mano è cresciuta la curiosità per qualcosa che mi sembrava senza senso e il dover capire dove e come finisse la storia di questi personaggi, alla fine ieri sera sono stato risucchiato dal finale.
La fine è stata molto molto lontana dalle mie aspettative, che a metà libro sembravano aver preso una certa piega e poi cambiate all'improvviso.
A mio parere il libro è scritto bene, molto realista, e senza usare mezzi termini.
Pensando a un esempio per descriverlo e se lo dovessi rileggere, mi sono venuti in mente due film, "sleepers" e "la vita è bella", due film che mi sono piaciuti molto e di cui ho anche i DVD, ma che ho visto una sola, volta e che non trovo il coraggio di rivedere.

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Citazioni:
  • Dentro, da qualche parte nel basso ventre, covava una roba che lo faceva stare di merda. Una di quelle robe che ti consumano piano piano, che ti ammalano come un morbo dalla lenta incubazione, e di cui non puoi parlare a nessuno perché se per caso sputi il rospo ti crolla in testa tutto il teatrino del cazzo.
  • Ha capito subito perché lo aveva fatto. Per combattere una cosa maligna che ci abbiamo dentro e che cresce e ci trasforma in bestie. Si è tagliato in due la vita per liberarsene.
  • Per Max, provarci era uguale a un tuffo da uno scoglio alto. Ti affacci, guardi sotto, torni indietro e dici chi me lo fa fare, ci riprovi, esiti, scuoti la testa e, quando tutti si sono buttati e si sono rotti di aspettarti, ti fai il segno della croce, chiudi gli occhi e ti lanci giù urlando.
  • Nella vita le cose passano sempre, come in un fiume. Anche le più difficili che ti sembra impossibile superare le superi, e in un attimo te le trovi dietro alle spalle e devi andare avanti. Ti aspettano cose nuove.

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