Ho un immagine di me da piccolo molto nitida, si tratta del primo anno delle scuole elementari, un giorno durante l'ora di educazione fisica decidono di farci fare la corsa, credo si trattase dei 100 metri.
Io all'epoca ero alto quanto un puffo, facevo qualche attività sportiva, ma niente di che un pò di palestra, niente di agonistico ne di squadra, ma sopratutto non avevo mai corso i 100 metri.
Beh, una cosa imbarazzante, uno scatto modello bradipo, sin dai primi metri inizio a vedere tutti i miei compagni allontanrsi sempre di più, quasi come se io fossi fermo, anche i più cicciottelli andavano più forti di me.
Cosa è successo? Non me lo spiego nenache oggi, mi sembrava essere come Forrest Gump, quando all'inizio del film aveva le gambe quasi legate da delle atroci strutture in metalo. Io credo che principalmente, non avessi nessuna motivazione per correre e per superare gli altri, andare più veloce di qualcuno, arrivare primo, e vincere una gara sportiva, forse non era neanche lontanamente nei miei desideri.
Ineffetti, i miei genitori non sono dei grossi sportivi, non tifano neanche per una squadra di calcio, quindi probabilemente mi stavano inculcandouna metalità lontana da quella di essere un vincitore, nello sport.
Oggi le cose sono cambiate, notevolmente, posso dire con soddisfazione che corro come il vento che soffia, non sono velocissimo, non potrò andare alle olimpiadi, ma decisamente corro molto, e la sapete qual'è la soddisfazione più grande, che nonostante i miei 32 anni, i ragazzini più piccoli hanno difficoltà a starmi dietro.
Tutto questo per dire cosa, che corro? No, che nella vità senza motivazioni, non si va da nessuna parte. A mio avviso si resta uno qualunque, uno che insegue, che rincorre. A volte penso che forse io ne ho troppe di motivazione, ma meglio troppe che nessuna, anche perchè non voglio più vedere le persone correre e allontansi da me come se io fossi fermo.
Io all'epoca ero alto quanto un puffo, facevo qualche attività sportiva, ma niente di che un pò di palestra, niente di agonistico ne di squadra, ma sopratutto non avevo mai corso i 100 metri.
Beh, una cosa imbarazzante, uno scatto modello bradipo, sin dai primi metri inizio a vedere tutti i miei compagni allontanrsi sempre di più, quasi come se io fossi fermo, anche i più cicciottelli andavano più forti di me.
Cosa è successo? Non me lo spiego nenache oggi, mi sembrava essere come Forrest Gump, quando all'inizio del film aveva le gambe quasi legate da delle atroci strutture in metalo. Io credo che principalmente, non avessi nessuna motivazione per correre e per superare gli altri, andare più veloce di qualcuno, arrivare primo, e vincere una gara sportiva, forse non era neanche lontanamente nei miei desideri.
Ineffetti, i miei genitori non sono dei grossi sportivi, non tifano neanche per una squadra di calcio, quindi probabilemente mi stavano inculcandouna metalità lontana da quella di essere un vincitore, nello sport.
Oggi le cose sono cambiate, notevolmente, posso dire con soddisfazione che corro come il vento che soffia, non sono velocissimo, non potrò andare alle olimpiadi, ma decisamente corro molto, e la sapete qual'è la soddisfazione più grande, che nonostante i miei 32 anni, i ragazzini più piccoli hanno difficoltà a starmi dietro.
Tutto questo per dire cosa, che corro? No, che nella vità senza motivazioni, non si va da nessuna parte. A mio avviso si resta uno qualunque, uno che insegue, che rincorre. A volte penso che forse io ne ho troppe di motivazione, ma meglio troppe che nessuna, anche perchè non voglio più vedere le persone correre e allontansi da me come se io fossi fermo.
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